L’ACCADEMIA RICORDA ROSARIO ” SASA’ ” SANARICO
Venerdì 19 febbraio ha perso la vita in un tragico incidente avvenuto sott’acqua, nel fiume Brenta, durante le ricerche del corpo di una vittima di omicidio l’Ispettore Superiore Rosario Sanarico del CNeS di La Spezia, il nucleo dei sommozzatori della Polizia di Stato.
Sanarico, 52 anni, era uno dei massimi esperti del settore. Nel corso della sua trentennale attività, aveva partecipato ad un gran numero d’interventi, spesso svolti in condizioni ambientali molto difficili, come ad esempio i soccorsi in occasione del naufragio della Costa Concordia. Nato a Napoli dopo essere entrato in Polizia non ancora ventenne, nel 1984 Sanarico era stato assegnato al Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Qui aveva frequentato il corso per operatore subacqueo come primo passo di una lunga serie di abilitazioni professionali conseguite in questo particolare settore operativo che lo avevano portato ad assumere incarichi di crescente importanza nell’ambito del CNeS. Il suo curriculum professionale vanta anche numerosi riconoscimenti conseguiti per l’attività svolta tra cui l'”Attestato di Pubblica Benemerenza” come testimonianza per l’opera e l’impegno prestato in interventi di protezione civile. Per le sue spiccate doti umane e professionali, “Sasà”, com’era affettuosamente chiamato, era considerato dai dirigenti del Centro Nautico di La Spezia un prezioso collaboratore ed era diventato un punto di riferimento per tutti i sommozzatori della Polizia di Stato. Era molto apprezzato anche fuori dall’ambiente professionale per il suo carattere generoso e leale.
Chi era presente alla Cerimonia conferimento Tridente d’Oro svoltasi al Salone Nautico di Genova del 2012 ricorderà che in quell’occasione l’Accademia aveva voluto onorare con il Premio Speciale Enti quei Corpi dello Stato italiano che avevano operato sul relitto della Costa Concordia: Vigili del Fuoco, Com.Sub.In., Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia Costiera, Guardia di Finanza. La Polizia incaricò di ritirare il premio proprio Sanarico che commosse il pubblico per la modestia e semplicità con cui descrisse l’intervento effettuato e ringraziò per il riconoscimento.
Il ricordo di quel breve incontro ha reso ancora più triste la notizia. Nessun dramma è mai giusto. Però ci sono quelli un po’ più ingiusti, più dolorosi, perfino insopportabili quando ad esserne vittime sono persone di valore come Sasà.
Paolo Ferraro
Numerose le espressioni di cordoglio che molti Accademici ci hanno indirizzato dopo aver ricevuto la nostra comunicazione dell’incidente:
Chi non lo ha incontrato almeno una volte, incrociando il suo sguardo allegro e serio nello stesso tempo? Forse così dovremo ricordarlo.
Pippo Cappellano Vice-Presidente Vicario
Purtroppo Sasà se ne è andato, il gigante sempre allegro e pieno di vita l’ha persa facendo il suo dovere in una operazione di Polizia Giudiziaria. Io lo conoscevo bene e da tanto tempo, sono veramente addolorato per questa perdita che priva il mondo della Subacquea di un grande professionista. Mi associo alle condoglianze.
Giancarlo Bartoli Consigliere
Grazie Paolo del pensiero e del ricordo, che sono certo tutti gli accademici condividono. Quando lavoravo al Centro Enea della Spezia ho potuto usufruire della collaborazione di Sanarico e dei suoi colleghi sommozzatori della Polizia di Stato, che hanno fornito assistenza alle nostre ricerche subacquee.
Nike Bianchi Accademico
Carissimo Paolo, voglio ringraziarti per le parole di straordinaria umanità che hai inteso rivolgere alla memoria dell’Ispettore Superiore Rosario Sanarico, “Sasà”. Per quasi cinque anni ho diviso la mia vita con lui e con gli altri “miei” uomini e donne del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato, imparando a conoscere ed apprezzare il suo cuore grandissimo, il suo valore, la sua onestà ed anche la sua guasconeria. Oggi non sarei qui a parlare con te e con gli altri Accademici se nella mia vita umana e professionale non ci fosse stato anche lui, al quale devo molto: riflettendoci, ho capito che di Sasà ho un’enorme quantità di ricordi, di storie di vita che lui mi ha regalato, e tutti terminano con un gran sorriso. “Comandanta,” mi chiamava, perché gli sembrava cosa assai strana avere un comandante donna, che faceva le cose che faceva lui e le altre dei nostri sommozzatori, e non solo, ma se ne assumeva le responsabilità, anche decisionali. Anni formidabili quelli trascorsi insieme… Oggi mi sembra veramente incredibile doverlo salutare un’ultima volta, nella consapevolezza che non ci sarà più quel suo saluto “Comandantaaaa…” a rallegrare i miei ricordi… Grazie per averlo salutato con affetto: lo merita davvero, come Uomo e come Poliziotto.
Luisa Cavallo Primo Dirigente P.d.S. già Comandante CNeS
Dear all,
When a diver dies in the line of duty it is a tragedy for all those who love the underwater world. I have a particular sensitivity about it, and although I did not have the opportunity to meet the Chief Inspector Rosario Sanarico, I express my deep sorrow at his death.
Best regards
José Carlos García Gómez Accademico
Ciao Paolo,
sai cosa provo quando capitano questi incidenti, si possono chiamare incidenti vero? Rabbia, un piccolo sfogo, adesso bisogna fare qualcosa, aiutiamoli a capire che si possono evitare certi pericoli.
Un caro saluto
Adolfo Magrin Accademico
Condoléance pour la perte d’un ami plongeur et membre de l’Academie
Christian Petron Accademico