Ci ha lasciato. Era Presidente Onorario della CMAS la Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee dopo esserne stato per 20 anni Presidente: dal 1993 al 2013. Ovvero è stato a capo dell’Istituzione che sovrintende e regolamenta tutte le attività subacquee amatoriali del mondo: Sportive, Tecniche e Scientifiche. Più di 3 milioni di praticanti facenti capo a 116 federazioni nazionali e organismi affiliati. Ma Ferrero era molto più di un presidente di una federazione mondiale.
Divenuto Istruttore CMAS nel 1967 percorse tutta la carriera dirigenziale nel settore del Nuoto Pinnato della allora FIPS poi divenuta FIPSAS. Per la sua conoscenza della materia nel 1985 venne designato a rappresentare l’Italia nella CMAS nella Commissione Nuoto Pinnato di cui, dopo due anni, divenne Presidente. Nel 1991 venne eletto Presidente del Comitato Sportivo quindi responsabile di tutte le attività sportive (Nuoto Pinnato, Apnea, Hockey e Rugby subacquei, Orientamento, Pesca e Fotografia). Preparatissimo conosceva tutti gli aspetti ed i regolamenti delle varie discipline su cui era in grado di interloquire con competenza con i rispettivi tecnici.
La CMAS era stata fondata nel Principato di Monaco nel 1959 da 15 Paesi cui, nel corso degli anni, se ne erano aggiunti altri. Conseguentemente presidenti e membri dei diversi comitati e commissioni in cui si articolava l’organigramma erano espressione di questa pluralità di nazioni. Aveva sede a Parigi e fin dalla fondazione aveva sempre avuto funzionari francesi e quindi era marcatamente francese nella sua impostazione legale e organizzativa. Mentre le attività sportive e tecniche della Confederazione si sviluppavano e si affermavano nel mondo purtroppo non avvenne altrettanto nella gestione economica che, disinvolta e priva di controllo, portò la CMAS, oberata di debiti, sull’orlo del fallimento. Ferrero, resosi conto che nessuno a Parigi voleva o poteva salvare la CMAS cercò e trovò aiuto in Mario Pescante, Presidente del CONI e suo amico personale, il quale gli mise a disposizione un ufficio nel palazzo del CONI e diversi impiegati. Due di questi, partiti nottetempo da Roma con un camion, si presentarono all’alba a Parigi nella sede della CMAS, caricarono tutto il materiale necessario ad assicurare il proseguimento della gestione e lo trasferirono a Roma nella nuova sede. Questo permise di vendere i locali parigini ripianando i debiti col ricavato e di risparmiare i costi del personale.
Dopo queste vicissitudini nel 1993 Ferrero venne eletto Presidente della CMAS. Ricominciò quindi da Roma e sotto la sua guida una faticosa opera di risanamento amministrativo e organizzativo che riportò prima la Confederazione ai precedenti livelli di efficienza e successivamente a crescere e ad espandersi in tutto il mondo.
Ma ricordare Ferrero solo come salvatore della Patria sarebbe riduttivo. Nei suoi 20 anni di presidenza ha sempre saputo guardare lontano, contattando ad esempio la Cina prima di molte altre organizzazioni, rendendosi conto dei cambiamenti in atto, cercando di adeguare la Confederazione alle esigenze dei tempi. Riuscendoci, spesso, ma soccombendo altre volte alle resistenze di chi, con i cambiamenti, teme di perdere vantaggi e privilegi. Uno dei molti esempi dei successi: aver voluto nel nuoto pinnato anche gare con pinne strettamente di serie da 20/30 euro quindi molto più economiche delle costosissime monopinne artigianali (800/1.000 euro) che pochi si potevano permettere ed allargando il bacino di atleti praticanti. Fra i progetti non realizzati quello di introdurre il concetto di professionismo nella didattica che trovò tenaci oppositori.
Protagonista di tante battaglie tutte combattute con signorilità, senza alzare mai la voce, senza perdere mai il controllo, difendendo le proprie idee ma pronto ad accettare quelle degli altri se era il bene della CMAS il risultato ultimo.
Nel corso della sua vita ha avuto mille riconoscimenti e premi e nel 2011 l’Accademia gli ha conferito il Tridente d’Oro nella categoria Attività Divulgative e Artistiche. Premio ampiamente meritato cui teneva moltissimo e che forse avrebbe dovuto essergli conferito già da tempo. Anche perché, salvatore della Patria, Ferrero lo fu anche con l’Accademia. Nel 2008 quando l’Ente del Turismo di Palermo che l’aveva fino ad allora fatta crescere e prosperare uscì di scena vennero a mancare risorse e sede di riferimento e qualcuno ebbe l’idea di chiedere aiuto a Ferrero il quale offrì all’Accademia una sede presso la CMAS e presso la quale vi è ancora oggi la sede legale.
Dal 2007 tutti gli anni, agli inizi di gennaio, si tiene una Messa di Suffragio in memoria di mio Padre nella Cripta del Monumento ai Caduti di Genova. E Ferrero, che abitava in provincia di Pavia, non è mai mancato ad una sola celebrazione. Anche quest’anno ha voluto essere presente nonostante i miei inviti a rimanere a casa e a non affaticarsi. È stata la sua ultima uscita ufficiale perché neppure una settimana dopo ci lasciava. La sua ultima prova di nobiltà d’animo.
Paolo Ferraro